Presentato alla stampa il prossimo viaggio

COMUNICATO STAMPA

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EMERGENZA ABITATIVA IN VENETO: LA RISPOSTA DI FONDAZIONE LA CASA E IL CICLOPELLEGRINAGGIO NEGLI STATI UNITI ALLA RICERCA DI SOSTEGNO E SPONSOR
Maurizio Trabuio, Direttore della Fondazione, pedala per 6000 km, da Cape Cod, nel Massachusset,
a Eureka in California, per cercare contributi al Fondo Emergenza abitativa

104 immobili gestiti in tutto il territorio Veneto in 5 province della Regione, 212 beneficiari totali di cui il 49% donne, il 33% minori e il 10% ultra sessantenni e tutti appartenenti a fasce fragili della popolazione: questi alcuni dei numeri presentati nel bilancio 2015 di Fondazione La Casa che da oltre 15 anni lavora, in collaborazione con le Cooperative Nuovo Villaggio e Città So.La.Re, per risolvere situazioni di disagio di famiglie e singoli individui derivanti dalla mancanza di un alloggio e per favorirne l’inserimento lavorativo nel tessuto economico-produttivo accompagnandoli verso l’autonomia e la sostenibilità economica e sociale.

Quello della casa è un problema che, negli ultimi anni, si configura come una vera e propria emergenza e che coinvolge un numero crescente di famiglie e persone (anche in Veneto) messe in difficoltà dal progressivo aumento dei costi per l’acquisto e l’affitto delle case e dall’impoverimento derivante dalla perdita del lavoro e dalla crisi economica. Un problema riguardante anche una consistente fascia di famiglie italiane: tra i beneficiari di Fondazione La Casa, infatti, il 46% è di nazionalità italiana contro il 23% di nord africani, il 17% di nazionalità sub-sahariana e il 15% di provenienza est Europa/Balcani.

Fondazione La Casa dà quindi un importante contributo attuando e gestendo un patrimonio immobiliare destinato a dare ospitalità di breve, medio e lungo periodo, realizzando attività di networking territoriale che facilita la risposta immediata a un disagio abitativo e favorendo l’incontro tra l’offerta abitativa privata e la domanda di alloggio che non trova risposta nel mercato immobiliare.

Tra i risultati del 2015 la Fondazione racconta un’accoglienza fatta di volti e persone che stanno dietro questi numeri. Volti come quello di Giovanni (il nome è di fantasia) che a 55 anni, a seguito di una forte delusione personale, ha iniziato una storia di abuso di alcool perdendo prima il lavoro e poi la casa. Giovanni cade anche in depressione, per lui sembra non esserci via d’uscita e tenta addirittura un gesto estremo. Viene preso in carico dai servizi sociali del Comune dove risiede che chiedono l’aiuto di Fondazione La Casa per individuare un alloggio idoneo: l’aiuto ricevuto facilita la risposta positiva di Giovanni che inizia la sua risalita. Oggi lavora presso il Comune 3 ore al giorno usufruendo di una borsa lavoro e sta ricominciando la sua attività di pittore. E’ in grado di pagare l’affitto a canone concordato con la Fondazione e contribuisce anche con lavori di risistemazione e riqualificazione dell’alloggio in cui vive.

Storie come quella di Giovanni spiegano bene la stretta connessione tra la questione abitativa, l’inclusione e la coesione sociale, ma anche la rigenerazione urbana di quartieri che, tramite l’housing sociale possono tornare a vivere e ad accogliere, realizzando una vera e propria ricostruzione sociale. Ed è proprio questa la nuova sfida che la Fondazione e la Cooperativa Città So.la.re. hanno in programma di avviare a breve.

«Dobbiamo continuare a impegnarci per offrire a tutte le persone strutture e servizi che permettano loro di diventare parte attiva della comunità e risorsa del territorio», dice Maurizio Trabuio, direttore di Fondazione La Casa onlus e presidente di Città Solare: «Noi sentiamo di poter contribuire a rigenerare una piccola porzione di città per farvi abitare le persone rispettando gli equilibri tra le diverse generazioni e le diverse provenienze, anche grazie alla collaborazione di tutti».

Per esercitarsi a perseguire un traguardo così ambizioso, promuovere le attività di Fondazione La Casa e chiedere supporto e sostegno alla propria attività, Maurizio Trabuio partirà il 31 luglio per un ciclopellegrinaggio negli Stati Uniti, da costa a costa: da Cape Cod, la penisola del Massachusset dove approdarono i Padri Pellegrini nel 1620, dopo circa 40 giorni, arriverà a Eureka, una cittadina del nord della California, scelta proprio per il significato del nome: “trovato”! 6000 km di pedalate e riflessioni in solitaria alla ricerca di nuove energie e nuovi supporti per continuare una storia di impegno, solidarietà e buona amministrazione in risposta ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione.

Potrete seguire l’avventura di Trabuio e lo sviluppo del viaggio attraverso il sito ciclopellegrino.altervista.org tramite il quale sarà anche possibile contribuire al Fondo per l’emergenza abitativa costituito e utilizzato da Fondazione la Casa per risolvere i bisogni di alloggio di persone e famiglie in difficoltà.

Al ritorno si preannuncia anche la realizzazione di un piccolo documentario.