prima di Santiago – Direzione sud: 2° giorno

Del secondo giorno non ricordo molto, se non che era una bellissima giornata di sole, non eccessivamente calda, ideale per una sgroppata in bicicletta. Non avevo ancora chiara la meta, ma continuai verso sud.

Attraversai il Reno su una bellissima e sconosciuta passerella sospesa nel vuoto da cui pronunciai il celeberrimo “alea iacta est”, ma senza eserciti al seguito, e soprattutto senza intenzione di conquistare Roma e neppure altre città.

Il Ponte

Mi avvicinai pericolosamente alla mia amata Bologna, ma la sfiorai soltanto, sapendo che se avessi appoggiato con forza la mano, la carezza si sarebbe trasformata in una presa voluttuosa, sicuramente ricambiato dalla morbidezza desiderante che, questa città e le persone che la abitano, in tantissimi modi, unica, esprime.

E presi la via dei colli, o meglio la mitica statale 65 della Futa.

E’ una strada che esige un certo rispetto, soprattutto per un ciccione come me, che la salita ancora non la conosceva.

Inizia dolcemente uscendo dalla città, dove si chiama via Toscana, poi ho ritrovato Rastignano, Pianoro, fino a Livergnano dove avevo cominciato a pensare di fermarmi per la sera. Il sole del pomeriggio era ancora alto, ma la gamba cominciava a perdere forza, e così mi fermai per fare merenda e chiedere in giro se c’era qualche posto per la notte. Avevo appena visto lungo la strada una vecchia casa contadina con una di quelle antiche scritte sui muri che recitava “avaro agricoltor non fu mai ricco”, e speravo che la munifica generosità presto si sarebbe manifestata. Ma niente da fare.

Migliaro (Fe) - Loiano (Bo)

Migliaro (Fe) – Loiano (Bo)

“Vada più avanti, a Loiano di sicuro troverà qualcosa.”

Ma a Loiano bisognava arrivarci, erano più di dieci km, la salita si faceva sempre più dura, ed il sole faceva ancora il suo lavoro estivo.  E capitolai.

Misi il piede a terra e non fui più capace di ripartire.

Dovetti spingere la mia bici per tre o quattro km e arrivai, mesto e accaldato a Loiano, per sbarcare alla fine all’hotel ristorante pineta.

Erano quasi le otto di sera e il receptionist scocciato di dover fare un check in senza prenotazione.

Mi infilai sotto la doccia, sistemai lentamente il bucato del ciclista e poi andai a passeggio per il paese, senza una vera cena, che non era pienamente meritata, e dopo aver mangiato qualcosa in qualche bar, me ne tornai a dormire.

2° giorno – Migliaro (Fe) Loiano (Bo) km 108,8