prima di Santiago – Direzione sud: 4° giorno

Al giovedì mattina, il quarto giorno di viaggio, dopo aver rimesso in ordine la casa come se non ci fossi mai passato, riconsegnate le chiavi al vicino collaborativo, sperimentando un prototipo di couchsurfing col proprietario in contumacia, presi con una qualche mestizia la via del ritorno puntando la bici verso nord.

Salutai il caro Giotto impettito nel marmo del suo piedistallo in piazza a Vicchio nel Mugello e presi la strada per Faenza. Un inedito assoluto, neanche in macchina avevo mai fatto quella strada e non sapevo proprio dove mi avrebbe portato, se non quello che immaginavo guardando la cartina.

E’ una bellissima strada che si inoltra tra i boschi dell’appenino tosco romagnolo, in salita fino al passo della colla  Ricordo la scarsità di traffico sia automobilistico sia motociclistico e ricordo che potei sentire il profumo del bosco salendo lentamente.

Vicchio (Fi) - Faenza (Ra)

Vicchio (Fi) – Faenza (Ra)

All’improvviso scendendo mi apparve Brisighella e ricordai di esserci stato una domenica in gita con il gruppo di amici di Piove con cui per un paio d’anni ci si ritrovava in piazza la sera per metterci un’ora a decidere in quale locale andare per aspettare un’ora che ci dessero un posto per aspettare un’altra ora che ci portassero qualcosa, per decidere infine dopo la quarta ora di tornare verso casa. Avevamo proprio l’imprinting della classe, mancava il professore e mancava il capoclasse che ci dessero i tempi ed il ritmo. A me sarebbe piaciuto, ma la ragazza per la quale frequentavo il gruppo non mi avrebbe apprezzato se avessi svolto quel ruolo, e così sbagliai, forzando la mia natura per farmi apprezzare. Pensavo a queste cose mentre la sera cenavo in una bettola di strada nella periferia addormentata di Faenza in agosto.

Quella ragazza era la moglie che avevo a casa con i miei figli. Ci eravamo appena sentiti al telefono, non mi aveva chiesto dove ero, dove ero arrivato, si era solo raccomandata che arrivassi a casa entro venerdi sera che sabato mattina non sapeva a chi lasciare i bambini. Non riuscii ad arrabbiarmi, avevo l’anima ammorbidita da quattro giorni di bicicletta, solo sentii una punta di dolore a cui non sapevo ancora che nome dare.

Mi addormentai rapido quella sera, un po’ preoccupato della distanza da casa e della scadenza che mi era stata ricordata.

4° giorno – Vicchio (Fi) – Faenza (Ra) km 101,1